“Le 2 Rive del Jazz” – Presentazione documentario “Lovere jazz ’77-’80” e “Monodie Divaganti”
domenica 26 Novembre 2023 - h. 17:00
La rassegna itinerante estiva “Le 2 Rive del Jazz” organizzata dall’Associazione Luigi Tadini e The Editor approda nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere per quattro appuntamenti con protagonisti musicisti affermati e nuove leve della scena jazz bergamasca e bresciana. Spazio anche al documentario sul Festival Lovere Jazz degli anni Settanta e l’anteprima del trailer del prossimo video che racconta la storia del maestro Gianluigi Trovesi.
Quattro eventi con il contributo di Regione Lombardia che vogliono testimoniare la vitalità della scena jazzistica bergamasca e bresciana, fedele quindi al progetto di qualificare la proposta musicale sulle due rive del Lago d’Iseo. Al contempo con i due documentari, uno finito e il secondo ancora in lavorazione, si vuole testimoniare la storia di questa musica nel nostro territorio attraverso il racconto dei quattro incredibili anni di Lovere Jazz 1977-1980 e il racconto della grande carriera di un musicista straordinario come Gianluigi Trovesi.
Si inizia domenica 26 novembre 2023 alle ore 17.00 proprio con il video documentario “Volevamo la Luna – I tre anni (e mezzo) incredibili di Lovere Jazz – 1977-1980”. Il lavoro, realizzato da Silvia Berretta e Alberto Mondinelli, vuole ricordare e celebrare un evento che ha segnato la storia della musica creativa improvvisata, un po’ sommariamente identificata come jazz, in Italia. Un piccolo paese della bergamasca per tre anni è stato al centro della scena musicale d’avanguardia mondiale: le tre edizioni di Lovere Jazz hanno portato sul palco artisti che già allora, ma ancora di più negli anni seguenti, sono diventati il riferimento e la storia del jazz più sperimentale. Dagli italiani Giorgio Gaslini e Gianluigi Trovesi al francese Michel Portal, dagli inglesi Lol Coxhill, Evan Parker e Kenny Wheeler agli olandesi Bennink, Brotzmann e Mengelberg, senza dimenticare tutti gli statunitensi: Lester Bowie, Jack DeJohnette, Sam Rivers solo per citarne alcuni. Ma Lovere Jazz, come ben sottolineato nel corto, è anche la testimonianza di un periodo storico, la fine degli anni Settanta, particolarmente vivace e ricco di contraddizioni del mondo giovanile di allora.
Nello spirito di quegli anni legati all’improvvisazione e al free jazz più estremo il solo di Massimiliano Milesi (sassofoni tenore e soprano, ocarine, bansuri, melodica) “Monodie Divaganti”. La monodia è la forma musicale più semplice: una singola linea melodica che può essere suonata da uno o più esecutori. Considerando questa linea come via maestra il percorso tenderà ad allontanarsene, vagando senza meta fissa, esplorando le potenzialità e le tecniche estese dello strumento. Ecco la divagazione della monodia: trasformazioni continue e incursioni in terreni sonori sempre più distanti. Le strategie utilizzate durante questo viaggio spaziano dall’improvvisazione radicale alla composizione istantanea, approcci gestuali e grafici, dilatazioni dello spettro sonoro. La monodia diventa quindi il punto di partenza per una trasformazione profonda raggiungendo i limiti del suo opposto, la polifonia.
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