La Via del Romanino: itinerario pittorico di un artista inquieto

Se state pensando di trascorrere una vacanza sul Lago d’Iseo o avete in programma una visita a Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, questo articolo potrebbe tornarvi utile.

Tra le molteplici proposte di visita, infatti, vi è anche la Via del Romanino, un viaggio alla scoperta della pittura sublime e inquieta di uno dei più grandi artisti del Rinascimento bresciano: Girolamo di Romano, detto il Romanino.

L'itinerario

La Via del Romanino comprende 11 tappe tra luoghi di interesse storico, artistico e naturalistico.

Dalle Capitali della Cultura alla Valcamonica, passando per la Franciacorta, il Lago d’Iseo e le valli bergamasche sono custodite alcune delle opere più significative del pittore bresciano.

Che abbiate uno, due, tre o cinque giorni non importa, il percorso è assolutamente personalizzabile a seconda degli interessi e del tempo che avete a disposizione.

Un possibile itinerario di visita prende il via dalla città di Brescia, che ospita numerose opere del maestro del Rinascimento celebrato da Giovanni Testori e Pier Paolo Pasolini.

Partendo dalla Chiesa e dal Convento di San Francesco d’Assisi, per spostarsi nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, fino a raggiungere il Duomo vecchio e il Duomo nuovo e la Chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Altre opere di Romanino sono visibili nel cuore del centro storico, nei musei della città e nel museo diocesano.

L’itinerario prosegue all’Abbazia Olivetana di San Nicola di Rodengo Saiano, che vale essa stessa la visita, dove è presente un ciclo di affreschi sul tema dell’ospitalità e una rara natura morta dell’artista.

Per raggiungere la tappa successiva si attraversa la Franciacorta fino a Capriolo dove, nella Chiesa di San Giorgio, è esposta la preziosa tavola lignea raffigurante la Resurrezione di Cristo, che orna l’altare del Santissimo Sacramento.

La sosta successiva è a Villongo nei pressi del Lago d’Iseo, nella piccola Cappella dedicata a San Rocco che sorge sul sagrato della Chiesa Parrocchiale. Una preziosa testimonianza del passaggio del Romanino in Val Calepio, negli anni in cui era particolarmente diffuso il culto del Santo.

Continuando, si arriva a Cavernago dove sorge il Castello di Malpaga, dimora e feudo del condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni.  Qui è presente un ciclo di affreschi che raffigura la visita di re Cristiano I di Danimarca e un secondo dipinto che ritrae scene di battaglia, di incerta attribuzione.

L’itinerario si conclude a Bergamo, alla basilica di Sant’Alessandro in Colonna, dove è conservato un dipinto, alto quasi cinque metri, raffigurante “L’Assunzione della Vergine”, realizzato da Girolamo Romanino tra il 1540 e il 1545.

È possibile effettuare questo itinerario anche in bicicletta lungo la ciclabile Brescia-Bergamo. Ecosostenibile e alla portata di tutti, la nuova Ciclovia della Cultura è un percorso di 75 chilometri che collega le due città capitale, tra castelli, monasteri, ville, centri storici, borghi e cascine.

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Da Brescia alla Valle Camonica: andata e ritorno

Un’altra interessante opzione va dalla città di Brescia alla Valle Camonica. Potete farla in auto oppure in treno.

In questo caso, dopo aver visitato i siti cittadini, salite in carrozza e iniziate il vostro viaggio. Sedetevi sul lato sinistro del vagone e mettetevi comodi. Il finestrino sarà il vostro schermo e il suggestivo paesaggio di Franciacorta e Lago d’Iseo il vostro compagno di viaggio.

Dopo circa un’oretta, scendete a Pisogne per la prima tappa. Lì si trova la Chiesa di Santa Maria della Neve, uno degli esempi meglio riusciti e più significativi dell’arte del Romanino.

Per comprendere appieno gli intenti artistici di Girolamo Romanino, tuttavia, dovete arrivare fino in Valle Camonica, a Breno e a Bienno. Lì, più che in altri luoghi, entrerete in contatto con i personaggi unici e grotteschi che caratterizzano il suo lavoro. Figure dall’aspetto “paesano” con i tratti duri, quasi caricaturali, eletti a testimoni d’eccezione delle scene rappresentate.

Ma non finisce qui!

Sulla via del ritorno, scendete a Sulzano e, dopo una breve tratta in battello, sbarcate a Monte Isola.
A Peschiera Maraglio, infatti, vi attende l’Oratorio di San Rocco, che conserva al suo interno pregevoli affreschi cinquecenteschi, recentemente scoperti e attribuiti al Romanino.

Se la giornata e le vostre energie non fossero ancora finite, prendete il battello e raggiungete, infine, Tavernola Bergamasca, per ammirare la “Madonna in trono col Bambino e Santi” realizzata dall’artista per la Chiesa di San Pietro, nel 1512, due anni dopo esser giunto per la prima volta sul lago d’Iseo.

Siete pronti a partire?

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L'evento: I Volti del Romanino

 Ogni anno, in autunno, si tiene “I volti del Romanino. Rabbia e Fede”, un festival che fa incontrare la pittura di Girolamo Romanino con l’arte contemporanea. Durante l’evento, i luoghi che conservano i capolavori dell’artista rinascimentale, ospitano le originali produzioni di alcuni dei più interessanti esponenti del panorama artistico nazionale.

In programma anche tanti appuntamenti, tutti gratuiti, tra cui concerti, spettacoli, conferenze e tavole rotonde.

Ad ogni edizione poi, l’iniziativa nata nel 2012 e promossa dall’associazione Cieli Vibranti, coinvolge importanti personalità della cultura del calibro di Giovanni Reale, Elisabetta Sgarbi, Christo e Vittorio Sgarbi, che sono stati ospiti delle edizioni passate.

Pensate inoltre che, nel corso degli anni, il festival ha dato vita ad una vera e propria rete nel nome di Romanino, che lega tra loro più di quindici comuni italiani di quatto regioni diverse: Lombardia, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna.

Il prossimo appuntamento è fissato in calendario da ottobre a dicembre. Prendete nota! 😉

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