Castello “Rocha Magna”
Costruito sulla riva sinistra dell’Oglio tra il IX e il X secolo, il Castello di Palazzolo fu una vera e propria rocca (detta Rocha Magna), ovvero un fortilizio occupato da un presidio militare inserito nell’antico sistema di fortificazioni a difesa del castrum Palatioli.
Centro nevralgico del più ampio sistema difensivo della media valle dell’Oglio, la Rocha Magna rappresentò un baluardo bresciano nella lotta contro la bergamasca Mura per il controllo del fiume Oglio, rimanendo un importante piazza-forte di confine fino alla metà del XIV secolo.
Anche durante le dominazioni scaligera e viscontea, la Rocha svolse una funzione difensiva e di controllo del territorio, almeno fino al XVI secolo quando (passata definitivamente sotto il controllo della Repubblica di Venezia nel 1517) il Senato veneto decise di abbandonarla insieme a quelle fortezze ritenute di poca utilità strategica e costose da mantenere; a seguito di questa decisione, venne ceduta al Comune con l’impegno di garantirne la necessaria manutenzione e custodia.
Nel 1830, intendendo alienare definitivamente l’immobile, Il Comune diede incarico ad un perito di effettuare una stima del valore. Nel 1840 la Rocha venne acquistata da don Giovanni Brescianini (all’epoca direttore delle scuole pubbliche cittadine) e per più di un secolo rimase così di proprietà di diversi privati; nel 1990 la famiglia Küpfer cedette il castello nuovamente al Comune di Palazzolo.
La Rocha Magna presenta una pianta trapezoidale cinta da alti muraglioni (realizzati con ciottoli di fiume) e circondata da un profondo fossato, il quale con ogni probabilità non venne mai riempito di acqua.
Le tre torri rotonde (anteriori al XIII secolo) sono denominate “Mirabella”, “Ruellina” e “Torre della porta del soccorso”. All’interno si trovava la “Torre della salvezza”, la quale svolgeva diverse funzioni: dalla sorveglianza della cinta muraria e delle terre esterne al controllo dei cortili interni.
Il muraglione era interrotto da due porte, entrambe munite di ponte levatoio: quella “della Riva” (l’attuale ingresso) e quella “del soccorso”, la quale si apriva sulla campagna; a fianco della porta principale venne aperta una porta della “pusterla”, la quale consentiva il passaggio ad un solo cavallo per volta.
All’interno delle mura si apriva un vasto cortile con al centro un pozzo per l’approvvigionamento idrico ed alcune abitazioni, oltre ai depositi di armi e alle stalle per i cavalli. Erano poi stati ricavati due ordini di camminamenti sotterranei (in parte visitabili ancora oggi) che univano le torri attraverso scalette e cunicoli piuttosto stretti; un ulteriore camminamento di ronda era stato infine allestito sulle mura.
Fotografie e testi forniti da Comune di Palazzolo sull’Oglio.