Erbe, Fiori e Profumi di Bosco
Prati e boschi che circondano e sovrastano il Lago d’Iseo sono ricchi di piante, fiori ed erbe spontanee. Nei giardini fioriscono oleandri e ginestre, l’ulivo ricopre i colli e il sottobosco è colorato dalle macchie di erica.
Salendo di quota si incontrano nocciolo, biancospino, roverella e carpino e, ancora più su, castagno, faggio, quercia, acero e agrifoglio prima di giungere alle pinete e, infine, ai pascoli sotto la vetta del Monte Guglielmo. Nelle zone più umide, l’elegante felce aquilina lascia spazio al capelvenere. Diffuso è il pungitopo e qui e là spuntano cespugli di ginepro. Ma la vera sorpresa sono i fiori che colorano i prati e occhieggiano dalle rupi. Stupirà la ricchi essa della specie e la varietà cromatica.
Rose di Natale e bucaneve, insieme a campanellini e alle primule annunciano la primavera. Più tardi sbocciano crochi, erba trinità e dente di cane. In piena stagione esplodono le fioriture di soldanella, narciso dei poeti o fior di maggio, camedrio alpino, pulsatilla e botton d’oro. Splendide le fioriture di aquilegia, enterico, genziana, giglio rosso e della più rara peonia nei dintorni di Santa Maria del Giogo.
Sembra una piccola scacchiera la corolla della fritillaria del Guglielmo. Dalla tarda primavera, in alcune valli tra Sale Marasino e Marone, sbocciano i meravigliosi colori delle rare orchidee spontanee che qui trovano un microclima ideale. Grappoli di campanule dell’Insubria colorano di azzurro le rupi fino alla fine dell’estate. Si possono ammirare nelle fenditure che sovrastano la pista ciclopedonale Vello Toline.
Alle quote più alte, fiorisce l’endemica primula daonensis dai fiori rosei e violacei. Illumina il grigio delle rocce la telekia speciosissima, una margherita gialla. L’Estate regala glabularie, gerani selvatici, aconiti e aglio violetto. A Marone, tra Pregasso e vesto è endemica la piccola e rara opuzia vulgaris: un piccolo fico d’India.
Testo a cura di Magda Stefini