Presentazione volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG): una comunità sulle sponde del Sebino” a cura di Maria Fortunati
sabato 16 Marzo 2024 - h. 15:00
Presentazione del volume
“La necropoli di età romana di Lovere (BG) – Una comunità
sulle sponde del Sebino” sabato 16 marzo all’Accademia Tadini
Curata da Maria Fortunati, la pubblicazione si avvale del contributo di una cinquantina di studiosi e ricostruisce la storia della comunità loverese di duemila anni fa attraverso la grande necropoli
Verrà presentato sabato 16 marzo alle ore 15, presso la Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini di Lovere (BG), il volume “La necropoli di età romana di Lovere (BG) – Una comunità sulle sponde del Sebino”, a cura di Maria Fortunati, già funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia. La pubblicazione, edita da SAP Società Archeologica, nasce dalla collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e del Comune di Lovere ed è stata realizzata grazie al patrocinio e al contributo del Consiglio regionale della Lombardia e al contributo del Comune di Lovere.
L’opera è dedicata alla memoria di don Gino Angelico Scalzi, Soprintendente a vita dell’Accademia di Belle Arti Tadini e Ispettore Onorario della Soprintendenza e di Filippo Maria Gambari, Soprintendente archeologo della Lombardia. Nella pubblicazione, la curatrice Maria Fortunati ha raccolto il contributo e le preziose competenze scientifiche di circa cinquanta studiosi in una poderosa opera corale con un intento scientifico e divulgativo allo stesso tempo: «Il nostro obiettivo è stato quello di far conoscere, ricostruire e, in un certo senso, far rivivere la storia della comunità loverese di duemila anni fa attraverso la grande necropoli», spiega la curatrice.
L’opera è organizzata in sei sezioni principali. La prima delinea le figure storiche di due grandi loveresi, il già citato don Gino Angelico Scalzi e lo storico Giovanni Silini che, con la loro dedizione e il loro impegno, si sono adoperati nella salvaguardia e nella tutela della necropoli. Nella seconda sezione è descritto il territorio di Lovere, dall’età preistorica e protostorica a quella romana, con particolare interesse ai culti religiosi e alla viabilità. La terza sezione delinea la necropoli, con un focus sui rinvenimenti tra il XVIII e il XXI secolo, come si evidenziano grazie alle fonti storico-archivistiche e alle ricerche archeologiche. La quarta sezione è riservata allo studio delle diverse classi di materiali, rinvenuti nelle campagne di scavo 1957, 1973, 1996 e 2015, nonché al restauro di alcuni reperti. Nella quinta si ripercorrono i risultati delle analisi archeo-biologiche, i cui risultati hanno un valore fondamentale per la conoscenza dei rituali funebri romani; è suggestiva la ricostruzione dei tratti fisionomici di un volto di un abitante loverese di età romana. Infine, nell’ultima parte del volume si pone l’attenzione sulla topografia cristiana di Lovere.
Grazie agli studi presentati in questo volume, si delinea un quadro particolarmente interessante di Lovere in età romana; connotata dal substrato camuno, più evidente soprattutto nelle prime fasi, si caratterizza per un’economia vivace, forse dotata di ateliers in situ dediti alla lavorazione dei metalli, in particolare di monili in argento, con incisori che svolgevano l’attività sul posto. Gli scambi commerciali spaziano dalla Valle Camonica, di cui Lovere rappresenta il naturale sbocco sul lago, al bergamasco ma anche all’area trento-atesina, veneta, padana e, oltralpe, in particolare alla Rezia, al Norico e alla Pannonia. La posizione chiave di Lovere, città lacustre sul Sebino, alla confluenza delle strade provenienti dalla Valle Camonica, dalle Valli Seriana e di Scalve e dalla Valle Cavallina, da Bergamo nonché dai siti della pianura bresciana, da qui i collegamenti con Brescia, Bergamo, Milano e Cremona, ha determinato la crescita di un polo culturale dotato di un’economia aperta e attiva nei primi secoli dell’età imperiale per poi assumere una potenziale connotazione di presidio militare, con probabilità in epoca tardo romana.
Commenta Alex Pennacchio, sindaco di Lovere, che ha raccolto il progetto del volume dal suo predecessore Giovanni Guizzetti e si è attivato per portarlo a compimento: «È un piacere e un onore per me condividere con il pubblico questa nuova, autorevole pubblicazione che si inserisce nella prestigiosa collana Studi del Centro Civico Culturale di Lovere e che ci conduce in un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta della civiltà romana che abitò il nostro territorio fra il I e il IV secolo d.C.».
Aggiunge l’architetto Luca Rinaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia: «Il Ministero della Cultura, attraverso il lavoro capillare delle Soprintendenze, si dimostra ancora una volta attento alle realtà locali, contribuendo con il coordinamento e la pubblicazione degli esiti di queste ricerche al costante sviluppo sociale delle comunità».
Il volume, che si compone di 644 pagine, sarà disponibile gratuitamente in versione digitale e sarà scaricabile presso i siti web del Comune di Lovere e dell’editore (www.saplibri.it, dal giorno della presentazione). Nella versione digitale saranno pubblicati il catalogo completo dei reperti e delle strutture tombali rinvenute negli anni 1957, 1973, 1996 e 2015 nonché alcuni contributi quali il catalogo complessivo delle monete, il saggio integrale sulla topografia cristiana di Lovere, gli studi relativi agli ossi lavorati, agli apprestamenti tombali e alla ricostruzione dei rituali funebri di età romana che, per motivi di spazio, non sono stati inseriti nel volume.
La presentazione del volume è uno degli eventi collaterali della mostra “Lovere romana. Dal tesoro alla necropoli”, visitabile gratuitamente fino al prossimo 2 giugno all’Atelier del Tadini di Lovere. Il secondo appuntamento è in programma sabato 6 aprile sempre nella Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini, che ospiterà la giornata di studi intitolata “E dell’oscura morte al passo andare”, organizzata dalla Rete PAD, la Rete dei Paesaggi Archeologici Diffusi, nel corso della quale i relatori si confronteranno sulla tematica della morte e sui rituali, sui simboli e sulle credenze che attraversano lo spazio e il tempo sotto l’aspetto archeologico, storico-artistico e sociale. Al termine dei lavori si terrà una tavola rotonda in cui gli argomenti dibattuti nel corso della giornata di studi saranno affrontati dal punto di vista antropologico.
L’appuntamento successivo si terrà sabato 20 aprile, giorno in cui Poste Italiane parteciperà alla mostra con uno speciale annullo filatelico dedicato ai Borghi più Belli d’Italia. La postazione per richiedere l’annullo sarà attiva presso l’Infopoint Alto Lago d’Iseo con sede a Lovere in Piazza Tredici Martiri 37.