Chiesa di San Giorgio a Cislano
Prima di giungere a Zone dalla strada che sale da Marone, s’incontra, su un terrazzo di origine fluvioglaciale, l’abitato di Cislano dove sorge la splendida chiesa di San Giorgio. Si tratta di un edificio realizzato nel XV secolo, con aggiunte nel XVII, che conserva interessanti testimonianze artistiche sia all’esterno sia all’interno. La chiesa era dipendente dalla Cattedrale di Brescia e inserita nei benefici del Capitolo nel 1410; è probabile che a questa data avesse già la concessione del fonte battesimale e quindi una notevole autonomia dal pievano.
L’edificio è dotato di due ingressi: dal principale si accede mediante un portale a ogiva in granito sormontato da lunetta; più interessante è il fianco verso la strada in cui si trovano un ingresso a ogiva, una monofora e otto riquadri affrescati con santi più una porzione, posta in basso, mutila per buona parte dell’intonaco.
L’interno assai spazioso è suddiviso in tre navate connesse tra loro dall’unica copertura a spioventi che poggia sia sulle pareti laterali, sia sulla muratura – formata da archi posti su colonne in granito con capitelli multiformi – che separa le navate. Nella copertura sono visibili le tavelle decorate con semplici ma efficaci motivi geometrici e floreali. Sul finire del XV secolo le testate delle navate laterali sono state trasformate, con una geniale soluzione, in cappelle chiudendo l’arco e abbassandolo così da delimitare uno spazio quadrato comunicante su due lati con il resto della chiesa. Più invasivo fu l’intervento del XVII secolo che interessò l’area absidale: fu trasformata in un ambiente rettangolare coperto con volta a botte unghiata e vennero introdotti paraste e cornicione. Qui fu anche collocata una cornice lignea con timpano spezzato in cui è racchiusa la buona tela di Ottavio Amigoni del 1651 raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giorgio e Rocco che presenta il committente.
Della cappella dei Santi Stefano e Bernardino da Siena (testa della navata di sinistra) resta un affresco che svolgeva la funzione di pala d’altare. Inserita in una struttura architettonica dipinta si trova la Trinità fra i santi Caterina da Siena e Cristoforo. L’affresco, degradato e integrato, è assai interessante per il gusto gotico e per la scelta di inscrivere le tre sagome in un’architettura che imita un trittico ligneo ad archi polilobati poggianti su esili colonne con capitello. Il San Bernardino da Siena, dipinto sul pilastro, è certamente di mano diversa rispetto al trittico. Sulla parete che segue (sinistra del presbiterio) si trova un affresco mal ridotto e scampato alla distruzione dei rifacimenti seicenteschi. Si tratta della Madonna col Bambino che riceve l’omaggio dei santi Francesco, Giorgio e l’offerente; quest’ultimo, vestito di bianco, potrebbe essere un monaco. L’immagine è esemplare della modalità di decorazione dell’edificio in cui singoli e famiglie gestivano porzioni di pareti facendovi affrescare i propri santi protettori, apponendo la data e l’iscrizione dedicatoria.
La cappella della Madonna della Neve, posta a capo della navata destra, è interamente affrescata da maestranze degli ultimi decenni del XV secolo. Nella fronte dell’arco verso l’ingresso è raffigurata l’Annunciazione; in quella verso la navata si trovano lo stemma della famiglia Almici e una finta nicchia con oggetti; la volta a crociera è decorata con motivi floreali con al centro il sole raggiato con l’IHS. Come pala d’altare vi è l’affresco raffigurante la Visione di Augusto al quale compare la Vergine col Bambino fra cherubini e angeli reggi-cartiglio ai lati. La sibilla Tiburtina con il cartiglio della profezia (“Colui che vedi è più importante di te, adoralo”) indica la Vergine all’imperatore inginocchiato al centro (nel personaggio si è voluto riconoscere papa Sisto IV), seguito da dignitari a cavallo.
Pregevole quanto rara è la grande vasca in granito rintracciata nei pressi della chiesa in cui tra le decorazioni, a incisione e a bassorilievo, vi è la data 1404; è probabile che si tratti dell’antico fonte battesimale.
Federico Troletti
Per saperne di più:
SINA A., Zone sul lago d’Iseo, Brescia 1941.
Itinerari storico culturali: Zone, a cura dell’U.S.P.A.A.A., Brescia 2009.
BURLOTTIA., Valsecchi A., La chiesa di San Giorgio, in Le discipline del Sebino tra Medioevo ed Età Moderna, Brescia 2004, pp. 147-152.
FUSARI G., Zone e le sue chiese. Storia e arte di una presenza religiosa, Roccafranca (Bs) 2007, pp. 17-48.