Chiesa di San Tommaso a Pilzone
La chiesa di San Tommaso sorge al centro dell’abitato di Pilzone d’Iseo in una piazzetta da cui la strada Valeriana inizia a salire di quota in direzione della Val Camonica. La chiesa è documentata nel XV secolo da fonti scritte, seppur è probabile una fondazione più antica; svolse funzione di parrocchiale fino a quando il titolo fu spostato alla chiesa, posta più a valle e di maggiore capienza, di San Pietro.
La facciata è il risultato di più interventi di adattamento al gusto che si susseguirono dal XVII secolo in poi. Piacevole è la soluzione delle due grandi lesene per lato su cui poggia un timpano aperto al centro e la finestra con cornice in stucco che fornisce luce all’unica navata.
All’interno l’edificio si presenta piuttosto stretto; ai lati del presbiterio vi è una sorta di transetto accorciato. La sistemazione settecentesca ha dotato la navata di paraste e cornicione aggettante su cui s’imposta una volta a botte scandita da costoloni e dipinta nel Novecento con episodi cristologici, santi e soggetti religiosi.
Lungo le pareti della navata sono emersi affreschi delle fasi più antiche dell’edificio. Sono qui rappresentati da varie mani alcuni santi cari alla devozione popolare e connessi alla dedicazione della chiesa. Si vedano la Madonna del latte e Santo apostolo (Tommaso?), caratterizzati dal tratto arcaico e da una visione frontale che suggeriscono una collocazione tra XIV e XV secolo, e il San Fermo, già seicentesco, assai diffuso nelle chiesette campestri del Sebino come protettore del bestiame. Sulla parete opposta la Madonna con Bambino, San Giacomo e una scena frammentaria di martirio (forse di santo Stefano) sono di modesta fattura, da datare al XVI secolo; sopra i tre riquadri si trova il resto di un fregio che pare imitare una decorazione classicheggiante, purtroppo oggi allo stato larvale. Della stessa fase è pure l’affresco divenuto, grazie a una cornice barocca con stucchi dorati, la pala dell’altare. Qui l’andamento leggermente concavo della muratura suggerisce che vi fosse una struttura absidata. L’affresco di discreta esecuzione rappresenta la Pietà con la Vergine dai gesti esasperati mentre sostiene sulle proprie ginocchia il corpo esanime del figlio. Il soggetto lascia qualche dubbio sulla dedicazione della chiesa in quanto ci si aspetterebbe un’immagine di san Tommaso perlomeno nel presbiterio; a tale mancanza si dovette provvedere con la tela con l’Incredulità di san Tommaso inserita nella cornice in stucco sopra la Pietà, quasi a costituire un secondo registro.
Discreto è il paliotto dalle forme settecentesche anche se tutto l’altare pare un adattamento: l’opera è in scagliola con inserti di madreperla e medaglione al centro.
Federico Troletti
Foto @donnamilly