La Rocca di Castro
Nella località denominata Rocca, alle spalle del paese di Castro e in posizione panoramica sul Sebino, fu realizzata in epoca medievale una strada a mezza costa verso il colle di San Lorenzo: il percorso serviva per il trasporto di merci senza sconfinare nel territorio nemico di Lovere, evitando il guado del fiume Tinazzo che esondava periodicamente. La costruzione della strada fu di grande impegno tecnico ed economico, con lo scavo di parte collina (la Corna) e la realizzazione di muraglioni in pietra di contenimento: il percorso fu chiuso da una porta inserita tra due solchi scavati nella roccia, oggi ancora visibili.
Sul colle di San Lorenzo fu innalzata la rocha, complesso fortificato che controllava il borgo, come ultimo baluardo di difesa per la popolazione locale in caso di attacco nemico. La costruzione della rocca è contemporanea alla fortificazione del porto, e le strutture più antiche visibili risalgono alla metà del XII secolo.
La rocca era formata da un recinto murario che difendeva una torre, di cui restano le fondazioni e parte dell’alzato in bozzette calcaree estratte localmente (poi ristrutturata nel 1440), edifici in pietra cui successivamente furono addossate strutture agricole, una cisterna scavata nella roccia e la chiesa di San Lorenzo.
Dal XIV secolo Castro fu coinvolta dalle rivalità tra guelfi e ghibellini, e nel 1409 Pandolfo Malatesta – riconosciuto signore di Bergamo e Brescia – conquistò l’alto Sebino, occupando Lovere e Costa Volpino: in quell’occasione la rocca di Castro fu sottratta ai Foresti (guelfi) per passare ai Celeri di Lovere e ai Capitani di Sovere (ghibellini). Con la politica filo-ghibellina di Filippo Maria Visconti (1413) Castro, da sempre guelfa, fu costretta a demolire la torre nei pressi del porto in paese e probabilmente anche la Rocca fu parzialmente distrutta nel corso di queste violente lotte.
Federica Matteoni
Per saperne di più:
GUALENI A., Vicus Oliviferi Castri. Castro tra il 1000 ed il 1700, Castro (Bg) 2012.
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