Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Giovanni di Dio a Cremignane
Cremignane è una piccola frazione di Iseo distante circa 3 km dal capoluogo, in direzione sud-ovest. La chiesa sorge in posizione sopraelevata a ovest delle torbiere del Sebino, alla cui vicinanza deve anche il nome di San Pietro della Lama. Nel luogo, sede di un priorato cluniacense tra l’XI e il XII secolo, fu eretto un nuovo e più ampio edificio di culto fra il XV e il XVI secolo. La struttura attuale risale al 1750.
Preceduta da uno stretto sagrato a ciottoli, la chiesa presenta una facciata a capanna intonacata e definita da lesene angolari; a coronamento una trabeazione, con iscritte le parole: “Reginae et principi apostolorvm”, regge un timpano aggettante. Tipicamente settecenteschi, per la forma mistilinea del contorno, sono il portale e la finestra sagomata e senza cornice che lo sovrasta. L’interno, molto luminoso, è a croce greca, dotata di altari laterali e di un apparato decorativo in stucchi e affreschi. Il presbiterio, rialzato e quadrangolare, è coperto da una volta a vela interamente decorata e affrescata, e si chiude con una parete piana. A fianco della chiesa si trovano la sacrestia, la casa canonica e il campanile.
L’opera più pregevole è la pala dell’unico altare, firmata da Antonio, figlio maggiore di Francesco Paglia, datata 1729, quindi in anni precedenti la riedificazione del complesso, dominata da toni cromatici perlacei, rosa e azzurri. Pregevole anche l’altare settecentesco a commesso marmoreo, oggi spostato rispetto alla parete di fondo.
La decorazione ad affresco venne avviata con i Santi Andrea Apostolo, Giovanni Battista, Francesco d’Assisi, Giacomo Apostolo nei peducci della cupola del presbiterio e con l’Assunta al centro della stessa, assegnati rispettivamente ai bresciani Sante Cattaneo e Giuseppe Teosa, ma da ricondurre ad un altro bresciano, Domenico Voltolini o a qualche suo collaboratore. I lavori proseguirono fino al ‘900 inoltrato: all’inizio del secolo, con gli interventi di Pietro Servalli, un pittore di Gandino formatosi all’Accademia Carrara di Bergamo (La pesca miracolosa nella volta della navata), e nel 1945, da un altro bergamasco, Pietro Monzio Compagnoni.
Fiorella Frisoni