Il nucleo storico di Vesto di Marone
Il borgo di Vesto (comune di Marone) è collocato a mezzacosta, più a sud e a una quota inferiore rispetto alla chiesa di San Pietro di Pregasso. Il piccolo abitato sembra essersi costituito quale prosecuzione di un tratto della cosiddetta via Valeriana: il centro storico si sviluppa attorno a un’arteria posta in direzione nord-sud con strette e corte diramazioni ai lati. Vi sono varie costruzioni che conservano l’aspetto rustico con muratura in pietra locale, perlopiù chiuse a corte con alta muratura; via Remina nel suo svolgersi attraversa alcune abitazioni mediante dei passaggi voltati.
La chiesa, dedicata ai santi Rocco e Giovanni Nepomuceno e alla Vergine, è leggermente scostata verso lago rispetto all’originario nucleo abitativo: fu voluta dalla comunità locale che, ottenuto il permesso di erezione, iniziò i lavori nel 1743 per terminarli nel 1749. La popolazione lamentava, infatti, la lontananza dalla parrocchiale di Marone e le difficoltà nel raggiungere il borgo, in particolare durante i periodi cui i torrenti s’ingrandivano considerevolmente. Il terreno fu donato dai sacerdoti G.M. Guerrini e G.B. Guerzoni.
L’edificio offre un’imponente facciata scandita da lesene su due ordini, l’interno è a navata unica. In passato era dotato di cinque cappellanie. Nel presbiterio vi sono dipinti murali di modesta fattura; sull’altare maggiore, dalle semplici forme, è posta la tela con la Vergine e i santi Rocco e Giovanni Nepomuceno di Bernardino Bono. La cappella del Sacro Cuore è del 1870.
Dal 1836, in concomitanza con un’ondata di colera, la chiesa fu oggetto di visite, quale fosse un santuario, per invocare la protezione dal morbo; è probabile che fosse l’originaria dedicazione a san Rocco ad attrarre fino a Vesto anche la popolazione di Marone.
Nel 1965 si lavorò per il rifacimento della facciata; per gli affreschi intervenne il pittore Bianchi di Marone. Il nuovo pavimento fu posto nel 1967; nello stesso anno la chiesa fu nuovamente dipinta.
Federico Troletti