Chiesetta di San Lorenzo
Sulla vetta dell’altura dominante Castro è ben visibile la cappella di San Lorenzo, sorta in relazione alla rocca che fortifica l’altura stessa e difende il collegamento tra la Val Cavallina e il porto di Castro. La dedicazione a san Lorenzo richiama quella della pieve di Mologno (l’odierna Casazza), che estendeva la sua giurisdizione fino alle sponde del lago.
La piccola chiesa è costituita da un’aula con abside semicircolare orientata, edificata in pietra estratta sul posto: bozzette di calcare e blocchi di tufo. Il tufo, lavorabile con estrema facilità, venne adottato per realizzare i blocchi dell’arco absidale e delle ghiere delle finestre e del portale.
Originariamente la facciata di San Lorenzo era priva di aperture e l’unica porta d’accesso della chiesa era quella – di grandi dimensioni e di accurata fattura – che si apre sul lato nord. La soluzione, piuttosto diffusa nelle chiese romaniche del lago d’Iseo, consentiva di evitare, in questo caso, inconvenienti e disagi alle celebrazioni causati dal forte vento che batte sull’altura. Peraltro la chiesa era illuminata da monofore sull’abside e sulle pareti sud e nord (visibile all’interno). Solo in età moderna nella facciata vennero aperte le finestre e la porta con le cornici quadrangolari in pietra di Sarnico.
L’interno della chiesa si presenta spoglio e privo di intonaco, esito dei restauri: alla metà del Novecento San Lorenzo era scoperta e in parte in rovina, come conseguenza della perdita di rilevanza nella vita della comunità: già nel Settecento le visite pastorali registrano la chiesa campestre dei Santi Lorenzo e Fermo in abbandono.
La semplicità della struttura, priva di ogni elemento decorativo, suggerisce una cronologia relativamente alta ma l’accurata realizzazione del portale in blocchi di tufo si allontana dalle soluzioni dell’XI secolo (si pensi al campanile di Vello) a favore di un’edificazione intorno alla metà del XII.
Monica Ibsen
Per saperne di più:
A. GUALENI, Vicus oliviferi Castri. Castro tra il 1000 e il 1700, Castro 2012.
Foto: Pro Loco Castro