Chiesa di San Giovanni Battista
Collocata in posizione scenografica nella parte alta del paese, la parrocchiale di San Giovanni Battista è tra i più importanti edifici religiosi del territorio sebino, in particolare per la presenza delle opere di Andrea Fantoni.
Nel 1567 il vescovo di Brescia trasferiva il titolo parrocchiale dalla chiesa di San Giorgio di Cislano a quella di San Giovanni Battista, situata al centro dell’antico abitato di Zuzano (attuale Zone), la parte più popolata del paese. Nel 1573 si avviava la ricostruzione della chiesa, conclusa nel 1578 ma ampliata tra il 1638 ed il 1640 per la crescita della popolazione. L’attuale edificio si deve all’iniziativa del parroco don Bartolomeo Belotti (in carica dal 1674 al 1724). Il cantiere, avviato nel 1675, era concluso nel 1680, come dichiara l’iscrizione posta al centro dell’arco trionfale. Negli anni seguenti il parroco si impegnò per la costruzione degli altari, che rappresentano uno snodo importante nella storia della scultura in legno tra Sei e Settecento [Itinerario I]. Contemporaneamente alle botteghe dei marmorari bresciani erano affidati i paliotti (quello dell’altare degli Apostoli è di Vincenzo Baroncino). La chiesa poteva essere consacrata nel 1717.
La facciata principale è il risultato di un ampliamento effettuato all’inizio del Novecento. L’interno si presenta come una grande aula rettangolare con volta a botte, conclusa dal presbiterio rettangolare. La decorazione della volta, terminata nel 1703, si deve alla collaborazione tra stuccatori della Val d’Intelvi e il pittore iseano Domenico Voltolini, autore dei medaglioni dipinti (dalla facciata: Ascensione, Arcangelo Michele, San Giovanni battista in gloria, Assunzione della Vergine).
La chiesa conserva un arredo pittorico di un certo interesse: l’Ultima cena di Antonio Gandino, la Natività di san Giovanni battista di Francesco Paglia sull’altar maggiore, il Giudizio Universale di Pompeo Ghitti in controfacciata. Il dipinto di maggior pregio è la pala con la Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Nepomuceno e Luigi Gonzaga di Francesco Monti all’altare del Rosario, realizzata nel 1750 mentre il pittore era impegnato nella decorazione della parrocchiale di Sale Marasino.
La prima cappella a sinistra conserva il gruppo del Sepolcro (o Compianto sul Cristo morto) in legno intagliato e dipinto da Andrea Fantoni tra il 1689 ed il 1691. Il gruppo è composto da dieci figure, cui si aggiungono quattro angeli piangenti e, per desiderio del committente, si ispira al gruppo in terracotta conservato in Santa Maria del Carmine a Brescia. Lo scultore conferma qui la sua capacità di farsi interprete di una devozione in bilico tra teatralità barocca e misura settecentesca.
La cappella del Rosario (l’ultima sul lato sinistro) conserva la bella cornice intagliata nel 1683 dai valtellinesi Giovanni e Giovanni Maria Donati che qui adottano un lessico decorativo di grande vivacità, che rinnova i modelli tradizionale delle botteghe bergamasche e bresciane. Si noti, in particolare, il coronamento con angeli che trattengono nastri e festoni. Nella corrispondente cappella sul lato destro, la cornice intagliata sull’altare del Corpus Domini, prima opera del giovane Andrea Fantoni, realizzata nel 1683-1686 riprende il motivo dei festoni e degli angeli sul coronamento.
Tra i capolavori della bottega dei Fantoni va però considerata la monumentale cornice che domina il presbiterio, opera di collaborazione tra Grazioso il vecchio e il giovane Andrea, avviata dopo il 1685, conclusa nel 1689. Il grandioso complesso sorretto da mensole è scandito da colossali colonne tortili (dette “alla romana”) che inquadrano la pala con la Natività di san Giovanni Battista di Francesco Paglia. Ai lati, le statue degli apostoli Pietro e Paolo sorrette da mensole. Il secondo registro presenta al centro un rilievo con la Predicazione di San Giovanni Battista, ai lati, sopra balaustre, gruppi di angeli sollevano le statue dei Santi Agostino e Giovanni Crisostomo. Nel suo rapporto privilegiato con lo spazio, la monumentale cornice segna uno degli ultimi episodi di gusto barocco.
Marco Albertario
Per saperne di più:
Sina A., Il carteggio Bellotti-Fantoni per le opere d’arte di Zone e di Cerveno, in “Memorie storiche della diocesi di Brescia”, III, 1932, pp. 61-70.
Il restauro dell’altare di San Giovanni Battista nella Parrocchiale di Zone, Botticino (Bs), 1981.
Fusari G., Zone e le sue chiese. Storia e arte di una presenza religiosa, Roccafranca (Bs), 2007.