Castello Oldofredi a Peschiera Maraglio
Il castello Oldofredi di Peschiera Maraglio si trova in posizione sopraelevata nella parte meridionale del paese e probabilmente ne costituiva in epoca antica uno dei limiti a sud. Era una delle tre fortificazioni costruite a difesa di Montisola: la seconda era la rocca Oldofredi Martinengo a Sensole e la terza si trovava a Siviano. Come quello di Sensole, con il quale è spesso confuso nelle fonti, anche il castello di Peschiera era di proprietà della famiglia Oldofredi.
Forse una torre venne utilizzata da Federico Barbarossa nel 1162 come osservatorio militare. Il primo documento che attesta la presenza di un castello a Peschiera è un atto notarile del 26 marzo 1488 firmato “in Peschiera di Montisola” nella “residenza degli Oldofredi”. Nell’atto Arrighino e Tonino, figli di Oldofredo Oldofredi di Iseo, vendono al comune di Rovato i due terzi dei propri diritti di irrigazione dell’acqua prelevata dal fiume Oglio.
Nel 1497 ottenne qui ospitalità la regina di Cipro Caterina Cornaro durante il suo viaggio a Brescia e in provincia per incontrare il fratello Giorgio, da poco eletto podestà della città. Nel Catastico del 1610 Giovanni Da Lezze descrive la fortezza con una torre alta e antica e cita la presenza, al suo interno, di molte case.
Tra ‘800 e ‘900 secolo il castello vide diversi passaggi di proprietà: prima al ramo degli Oldofredi Tadini, poi alla famiglia Maraglio, dalla quale prende uno dei nomi con cui è conosciuto, e infine agli Agnesi. Questi cambi comportarono importanti modifiche e demolizioni che hanno determinato l’aspetto odierno. Attualmente la struttura è adibita a residence e ristorante.
Il complesso è costituito da più corpi di fabbrica articolati intorno a una corte aperta sul lato meridionale. L’ingresso principale si trova vicino alla chiesa di San Michele, con la quale il castello confina, ma è possibile raggiungere la corte anche da una scalinata in pietra che parte dal lungolago sul lato meridionale. Il nucleo originario risale quasi certamente all’età medievale, ma nel corso dei secoli è stato più volte ristrutturato, sia internamente sia esternamente, per trasformarlo in residenza signorile. In particolare, sono stati addossati il portico con archi a sesto acuto e la soprastante colombaia in corrispondenza dell’ingresso nord-orientale; sono state aggiunte lungo il lato orientale la loggetta con colonne e pilastrini in pietra di Sarnico, e lungo il lato occidentale il portico con sette arcate e la sovrastante loggia con quattordici arcate, originariamente dotati anch’essi di elementi architettonici in pietra di Sarnico, sostituiti in epoca recente da pilastri in muratura.
La parte più antica è costituita dal corpo di fabbrica rivolto a lago, mentre quella più recente è a monte, presenta la muratura a vista ed è stata in gran parte rifatta. Sul lato meridionale del nucleo antico vi era la torre descritta da Giovanni da Lezze nel 1610 e demolita verso il 1870. Su un muro esterno del piano terra vi è uno squisito affresco goticheggiante di matrice lombarda, datato 1458. Il dipinto raffigura una Madonna in trono col Bambino seduti su un trono fortemente scorciato.
Grazie ai recenti restauri sono state riportate alla luce diverse murature medievali, connotate dalla presenza di stilature, e si sono rivelati lacerti di dipinti murali decorativi, tardo medievali, situati al primo piano del lato settentrionale. Al piano nobile sono presenti saloni con soffitti lignei dipinti del XVIII secolo.
Angelo Valsecchi