Chiesa dei Santi Faustino e Giovita


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La dedicazione di una chiesa ai patroni di Brescia Faustino e Giovita è un fatto singolare per la diocesi di Bergamo, che va letto alla luce della vicinanza geografica con la diocesi bresciana e dei frequenti rapporti di commercio e allevamento con il Bresciano e la Valle Camonica.

La chiesa di Fonteno venne separata dalla pieve di Solto Collina e costituita in parrocchia con un decreto del vescovo Pietro Lippomani nel 1542.

Del primitivo edificio non sappiamo nulla: le fonti lo dicono in ricostruzione al tempo della visita apostolica di Carlo Borromeo nel 1575 e concluso qualche anno dopo. La chiesa era piccola, ad aula unica di quattro campate e dotata di tre altari. Questo antico oratorio venne in parte abbattuto nel 1881 per far posto all’attuale chiesa, consacrata il 22 marzo 1886. Aperta sulla piazza principale del paese, fu costruita su progetto di Attilio Palvis in stile neogotico lombardo. Nella sua forma odierna raccoglie significative testimonianze della cultura artistica bergamasca degli ultimi decenni.

Santi Faustino e Giovita presenta una facciata a capanna, tripartita da lesene, con rosone centrale e due monofore ogivali, ora murate, entro cui furono inserite nel 1988 le statue di San Faustino e San Giovita dello scultore Mario Toffetti, autore anche della Madonna Assunta posta al culmine della facciata. Il portale è sovrastato da una lunetta con il mosaico raffigurante Gesù che accoglie i fedeli, realizzato nel 1988 da Italo Peresson su disegno di Trento Longaretti.

L’interno ad aula unica è scandito in quattro campate da grossi pilastri a fascio su cui si impostano volte a crociera con costoloni. Le volte sono state affrescate da Michele Frana e dal figlio Carlo tra il 1952 e il 1956 con motivi goticheggianti e tondi raffiguranti Profeti dell’Antico Testamento e i Quattro Evangelisti. Grandi monofore illuminano la navata con vetrate istoriate realizzate nel 1981 da Vincenzo Villa su disegno di Mino Marra.

Sulla controfacciata si trovano due dipinti provenienti dalla vecchia chiesa: un modesto affresco strappato con il Martirio dei santi Faustino e Giovita di ambito bergamasco e una Madonna col Bambino, sant’Antonio di Padova e un offerente databile a metà ‘600. Al di sopra il grande trittico della Resurrezione di Pietro Servalli del 1930.

A destra l’altare dell’Addolorata, realizzato in forme neogotiche nel 1916, conserva una statua della Madonna Addolorata mentre a sinistra si trova l’altare del Rosario, proveniente dalla vecchia chiesa parrocchiale. In marmo nero, databile alla prima metà del XVII secolo e opera degli scultori Selva di Riva di Solto, presenta sul fastigio la Madonna del Rosario tra due Angeli mentre la coeva pala con la Madonna del Rosario è un’opera bresciana vicina ai modi del pittore Grazio Cossali. Di fronte si trova il battistero, realizzato nel 1940 dalla Ditta Clerici di Lovere.

Nel presbiterio l’altare seicentesco, in marmo nero con ricchi intarsi policromi e un paliotto con medaglione raffigurante la Natività, è riconducibile alla bottega dei Manni. Il raffinato intaglio in bosso della portella del tabernacolo con la Deposizione è opera della bottega Fantoni di Rovetta di inizio ‘700. La cornice seicentesca in legno policromo e dorato che contiene la pala con la Trinità e i santi Faustino e Giovita, è opera di ambito bergamasco del XVII secolo.

A partire dagli anni ottanta del ‘900 la chiesa si arricchì di numerose opere di Alberto Meli (1921-2003), artista formatosi a contatto con la scultura d’avanguardia di Hans Richter e Jean Arp, ma capace di elaborare un proprio linguaggio sacro essenziale e naturalistico: all’altare dell’Addolorata è visibile un rilievo in bronzo dorato con Gesù che allevia le pene ai sofferenti (1987); nel battistero un medaglione del Battesimo di Cristo mentre nel presbiterio sono suoi la mensa con il Buon Pastore (1987) e l’ambone con San Giovanni Battista (1988). Allo stesso Meli si devono i disegni delle vetrate del presbiterio, poste in opera nel 1982.

 

Francesco Nezosi

 

 

Per maggiori informazioni:

1961 Bellini B., La collina di Solto, Cisano Bergamasco 1961, pp. 77-91, 136-137, 150-152

1989 Pasinelli B., La Comunità dei Santi Faustino e Giovita in Fonteno, Fonteno 1989, pp. 11-117, 156-172, 174, 180-191, 204-248, 252-282.

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