Chiesa di San Giovanni Battista a Conche


La chiesa di San Giovanni Battista è posta a mezza costa nella località Conche, tra la valle di Vigolo a nord e l’abitato di Marasino a sud. Conche è costituita da un gruppo di edifici disposti su una ramificata serie di arterie viarie. Tra le abitazioni si riconoscono strutture medievali, quali case torri adattate in epoche successive in case a corte di carattere agricolo e residenziale. Secondo l’estimo del 1574 la frazione era dotata di un porto: è probabile che l’approdo fosse tra il palazzo Martinengo e la chiesa di San Pietro e Paolo dei Disciplini in località Curetto.

Già nel testamento di Battista Isonni del 1706 si ha notizia della fabbrica della chiesa di Conche; tuttavia è nel 1737 che gli abitanti del borgo ricevono l’autorizzazione all’erezione della chiesa da parte del parroco Ghitti. Il disegno dell’edificio fu depositato in Curia Vescovile a Brescia; è probabile che il progettista fosse Giovanni Battista Galli, architetto comasco artefice anche della chiesa di Tavernola Bergamasca. L’edificio è a pianta centrale con presbiterio quadrangolare; gli angoli sono smussati per cui si forma un disegno a forma di ottagono irregolare. Un simile andamento è rintracciabile anche nelle chiese di San Giacomo a Maspiano e di San Giovanni a Carzano di Monte Isola. È stato tuttavia evidenziato come il nostro oratorio subì l’influenza dell’architetto Giovan Battista Caniana il quale era impegnato nei medesimi anni nell’erigenda fabbrica della parrocchiale di Sale.

La facciata barocca è divisa in due ordini da un fregio aggettante; una serie di lesene, poggianti su plinti, gira su tutta la fronte: nell’ordine inferiore sono impiegati capitelli dorici, in quello superiore in stile ionico. Pregevole è la conclusione della facciata con il timpano curvilineo. Il portale è in marmo bianco mentre il finestrone dell’ordine superiore è rifinito in stucco. Le otto nicchie, di cui quattro poste negli smussi angolari, avrebbero dovuto ospitare altrettante statue che pare non siano mai state realizzate. La soglia d’ingresso è leggermente rialzata dal piano stradale e si accede da una corta scalinata in marmo; l’edificio era preceduto da una sorta di sagrato-piazza soppresso con l’apertura della strada litoranea. Il piccolo campanile e il tamburo della cupola sono appena visibili perché in parte occultati dalla scenografica facciata.

L’interno è arioso seppur vi sia una corta navata coperta da una cupola a base circolare; il presbiterio è con cupola ovale. Il susseguirsi di elementi architettonici tondi, curvilinei e smussati è la cifra stilistica dell’edificio: la piacevole fusione tra linee sinuose dell’architettura, stucchi e decorazioni pittoriche fa di questa chiesa un bell’esempio di barocchetto. In linea con l’architettura sono pure i portali inseriti nei pilastri della cupola che precedono il presbiterio e il bel pulpito sovrastante uno di questi. Attorno al 1750 il bolognese Francesco Monti, già impegnato per la decorazione della parrocchiale di Sale, affresca i quattro pennacchi della cupola di Conche con le sante martiri Apollonia, Agata, Caterina d’Alessandria, Lucia. Le opere, riprese e in parte integrate dai restauri, trovano corrispondenza con l’opera di Monti sia grafica sia pittorica. Dello stesso autore era pure la bella tela dell’altare maggiore, Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista ed Erasmo, sottratta nel 1974 ed oggi riproposta in versione fotografica.

Il completamento della decorazione dell’edificio prosegue in due fasi: la prima, ad opera di un ignoto bresciano “indoratore” che nel 1803 si firma dietro il timpano dall’altare, e la seconda a cura del loverese Giuliano Volpi [Itinerario L]a cui sono assegnati gli affreschi del presbiterio e, con buone probabilità, altre decorazioni dell’edificio. Volpi, impegnato a Sale per restauri e a Marasino per restauri e nuovi affreschi, lavora a Conche attorno al 1897 per il Battesimo di Cristo (cupola del presbiterio) e la Decollazione del Battista (lunetta sopra l’altare).

Il quadro alla parete destra (Madonna con il Bambino e santi) proviene dalla chiesa del Curetto.

 

Federico Troletti

Per saperne di più:

Chiese sussidiare di Sale Marasino, a cura di. Troletti F., Montichiari (Bs) 2013, pp. 221-253.

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