Pieve di Santa Maria in Castello


La Chiesa di Santa Maria Assunta (un tempo annessa alle strutture di un castrum e per questo chiamata anche “Santa Maria in Castello”) domina l’intero abitato di Adro.

Fino al XV secolo, la chiesa fa parte delle dipendenze della Pieve di Erbusco, da cui (nel corso del Quattrocento) riesce ad emanciparsi. In occasione dell’indipendenza, il complesso viene restaurato in forme nuove e più ampie: a partire dal 1505 (data di posa della prima pietra), viene demolito ciò che resta del castello medievale e si riedifica la chiesa, la quale svolge la funzione di parrocchia fino al XVII secolo.

L’interno della chiesa (consacrata nel 1522) presenta le caratteristiche tipiche dell’architettura pievana lombarda, tra cui una spaziosa aula unica adatta ad accogliere un gran numero di fedeli, pausata da arconi-diaframma dal sesto acuto e coronata da una copertura in travi di legno e tavelle di cotto decorate.

Il presbiterio (punto focale dello spazio sacro) è dedicato alla titolare della chiesa (la Vergine Assunta) e alle sue vicende terrene: sulle pareti laterali si articolano cinque riquadri per lato (tra cui la Cacciata di Gioacchino dal Tempio, la Natività e la Morte della Vergine), mentre la parete di fondo accoglie l’iconografia dell’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine.

La decorazione del catino è invece organizzata su due registri, secondo la tradizione iconografica rinascimentale: il primo registro è abitato dalle figure degli Apostoli, il cui sguardo è rapito verso l’alto, dove si sta compiendo il prodigio dell’Assunzione e dell’Incoronazione da parte di Dio, rappresentato in forma trinitaria; sospesi su una cortina di nubi, circondano la Vergine angeli musicanti, dalle vesti variopinte e con in mano strumenti diversi.

Sulle vele della volta, un secondo pittore definisce le figure dei quattro Evangelisti, i quali sembrano cavalcare le nuvole sospese nel cielo mentre sono intenti alla compilazione dei rispettivi Vangeli.

Il segno di una committenza elevata, che non esita ad avvalersi di artisti aggiornati alle novità rinascimentali, si coglie nello spazio della navata: qui i massicci piedritti su cui si impostano gli archi creano lo spazio per cappelle laterali, le quali vengono in breve tempo ricoperte di pitture devozionali; sulla parete di destra, la terza campata è occupata da un imponente falso polittico, un vero e proprio manifesto di ortodossia cattolica che supera in altezza la parete protendendosi su una porzione di soffitto.

 

Fotografie e testi forniti da Franciacorta da Scoprire.

Iniziativa realizzata nell’ambito del bando Wonderfood & Wine di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia per la promozione di Sapore inLOMBARDIA

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