Pieve di Sant’Andrea


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Secondo la tradizione, il vescovo di Brescia Vigilio fondò la chiesa di Sant’Andrea tra la fine del V e l’inizio del VI secolo su un’area già insediata in epoca romana. La sepoltura del santo vescovo, documentata dal XVI secolo all’interno della cripta, sembra confermare l’origine tardoantica della chiesa, che divenne pieve nei secoli VIII-IX e conobbe numerosi rifacimenti.

L’elemento più significativo dell’attuale impianto architettonico è il campanile che nel XII secolo venne inserito al centro della facciata di una chiesa preesistente: questa doveva avere un impianto a tre navate e se ne riconoscono in facciata le murature in blocchetti di piccole dimensioni semplicemente sbozzati con una tecnica tipica dell’XI secolo. Il campanile accoglie all’interno un piccolo oratorio coevo, con celle arricchite da bifore e nicchie, probabilmente usato durante particolari processioni legate al calendario liturgico. Tra XIII e XVII secolo la torre fu alzata e dotata della cuspide in mattoni, furono murate alcune aperture e venne inserito il portale barocco.

A destra del campanile nell’Ottocento fu murata – proveniente dall’antico cimitero – la trecentesca arca funeraria di Giacomo Oldofredi, morto nel 1325 e figura di primo piano della storia di Iseo. Costituita da un arco acuto poggiante su colonne binate che accoglie il sarcofago, si trova su un basamento aperto da una nicchia con arco a tutto sesto in cotto ed è costruita con materiali eterogenei, provenienti da diversi monumenti.

L’interno della chiesa, a tre navate coperto da volta a botte poggiante su pilastri di ordine corinzio, è frutto del rinnovamento neoclassico compiuto dall’architetto bresciano Rodolfo Vantini che fra 1826 e 1840 ampliò l’impianto, demolendo l’antica terminazione orientale. L’intervento fu completato nel 1835-1836 con la decorazione dell’area presbiteriale compiuta da Giuseppe Teosa (Ascensione di Gesù nel catino absidale e Pentecoste nella cupola del transetto), Francesco Inganni (Crocifissione di sant’Andrea Predicazione di sant’Andrea in capo alle navate) e con quella delle volte ad opera di Tommaso Castellini e Giacomo Soldi.

Nel cantiere ottocentesco si collocano anche la cappella di San Vigilio, progettata da Vantini, con la statua di Giacomo Sozzi e gli affreschi di Giuseppe Teosa, e la commissione ai due protagonisti della scena artistica lombarda delle tele per le cappelle conclusive delle navate laterali: giunsero così a Iseo lo sfolgorante Arcangelo Michele di Francesco Hayez della navata sinistra (1839), e il composto, classico Pentimento di san Pietro nella cappella antistante a destra, di Giuseppe Diotti.

Ulteriori lavori all’inizio del Novecento avrebbero visto attivi Ponziano Loverini e Francesco Domenighini (Ultima Cena nell’abside, del 1913) e Vittorio Trainini, autore dei cartoni delle vetrate (1924).

Le cappelle e le pareti della chiesa accolgono anche dipinti e sculture realizzati nei secoli per rinnovare l’arredo della pieve, e opere provenienti dalla soppressa chiesa di San Francesco.

A un unitario intervento tardo cinquecentesco per Sant’Andrea che coinvolse i protagonisti della pittura bresciana appartengono Il compianto sul Cristo morto e i Santi Vigilio, Andrea, Lorenzo di Antonio Gandino nelle testate delle navate e Gesù nell’orto degli ulivi (1575) di Pietro Rosa in controfacciata, il Martirio di santo Stefano (1591) di Grazio Cossali, sopra i confessionali.

Al rinnovamento settecentesco appartengono – nella navata destra – gli altari del Rosario, realizzato da Giacomo Bombastone in collaborazione con Antonio Callegari, e di San Luigi Gonzaga, opera della bottega Carra.

Da San Francesco provengono invece le tele con San Bernardino da Siena che presenta all’Eterno Padre il popolo di Iseo (1600) di Grazio Cossali e i Santi Francesco, Carlo, Giovanni Evangelista e Marco evangelista (1617) firmata da fra’ Giovan Francesco Benigni da Pralboino, allievo di Francesco Giugno, collocate nella navata sinistra.

Infine oggetto di secolare venerazione è il trecentesco affresco della Madonna col Bambino “Salus populi iseani”, lungo la navata destra.

 

Angelo Valsecchi

Per saperne di più

GUERRINI P., La Pieve d’Iseo, in Guerrini P., Memorie storiche della Diocesi di Brescia, Brescia 1934, pp. 161-178.

PANAZZA G., Note di arte medievale nella Pieve di Iseo, in “Quaderni della Biblioteca Comunale di Iseo”, Iseo 1974.

FALSINA L., La pieve di Iseo, in “Quaderni della Biblioteca Comunale di Iseo”, Iseo 1977, pp. 6-14.

BREDA A., Valsecchi A., Il volto urbano di Iseo, in Bino T. et aliiIseo e le Torbiere, Brescia 1990, pp. 23-29.

DONNI G., La Pieve di S. Andrea in Iseo, “Quaderni di Vita Parrocchiale di Iseo”, Rovato 1991.

Archeologia urbana in Iseo, a cura di U.S.P.A.A.A., Rodengo Saiano (Bs), 1993, pp. 31-39.

ARCHETTI G., S. Vigilio e la Pieve di Iseo. Note storiche per lo studio di una Chiesa locale nel Medioevo, Iseo (Bs) 2007.

L’area sacra della Pieve: recupero, scavo, restauro, “Quaderni della Biblioteca Comunale di Iseo”, a cura di V. Volpi, Iseo 2008.

Valsecchi A., Archeologia urbana in Iseo, in Casa abitationis nostre: archeologia dell’edilizia medievale nelle province di Bergamo e Brescia, atti del seminario di studi, Brescia, 8 giugno 2009, a cura di M. Sannazaro e D. Gallina, Bergamo 2011, pp. 152-157.

RAPAGGI A., Rodolfo Vantini (1792-1856), San Zeno sul Naviglio (Bs) 2011, pp. 69-74.

GALLINA D., La pieve di Sant’Andrea di Iseo (Bs). Dall’analisi stratigrafica e archeologica alla politica edilizia dell’episcopato bresciano tra XI e XII secolo, in Architettura dell’XI secolo nell’Italia del Nord. Storiografia e nuove ricerche. Pavia 8-9-10 aprile 2010, a cura di A. Segagni Malacart e L. C. Schiavi, Pisa 2013, pp. 177-198.

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