La Chiesa di S. Chiara torna al suo antico splendore
From Saturday 19 October 2019 to Sunday 20 October 2019 - h. 15:30
Nell’ambito della 15^ rassegna “Del Bene e del Bello”, il Comune di Lovere propone due giornate di iniziative alla (ri)scoperta dell’antica Chiesa di Santa Chiara.
PROGRAMMA
Sabato 19 ottobre 2019
– ore 15:30: incontro di presentazione dei lavori di restauro conservativo delle pareti, dei decori e degli elementi architettonici interni dell’antica Chiesa di Santa Chiara.
A seguire, concerto del musicista Marco Del Prato (chitarra acustica) del conservatorio Achille Peri di Reggio Emilia, rinfresco e possibilità di approfondimenti storici sull’antica Chiesa e sul Monastero di S. Chiara con il supporto dei restauratori e della badessa.
Domenica 20 ottobre 2019
Apertura straordinaria dell’antica Chiesa di Santa Chiara dalle ore 15:30 alle ore 17:30 con possibilità di visite guidate.
L’ANTICA CHIESA DI SANTA CHIARA
L’antica Chiesa di S. Chiara, consacrata nel 1652, è una piccola perla incastonata all’interno del monastero delle monache Clarisse, costruito agli inizi del 1500 nel cuore del borgo rinascimentale di Lovere.
Il tempio, innalzato sopra le fondamenta di una vecchia chiesa non più sufficientemente grande per ospitare il crescente numero di monache, vede la munifica partecipazione del reverendo don Agostino Lollio, detto Camotto, ecclesiastico in Roma.
Essa è caratterizzata da una sola aula quadrangolare, preceduta da un nartece, con una copertura con volta a padiglione. Il presbiterio è anch’esso quadrangolare, con abside coronata da calotta a semiombrello. Tre sono gli altari: due laterali, dedicati alla Vergine e S. Carlo Borromeo, a S. Agostino e quello maggiore a S. Chiara con la pala raffigurante S. Chiara che scaccia i saraceni. In basso a destra nella pala campeggia il ritratto orante del Camotto. A lui si deve l’arrivo da Roma di questa tela come anche quella con S. Agostino e S. Monica, entrambe opere di artisti di ambito romano. Ancora di ambito centroitaliano è la tela dell’altare di S. Carlo con la Madonna incoronata col Bambino tra i SS. Carlo, Francesco e un santo francescano.
A successive fasi sono invece da ricondurre gli stucchi, terminati entro il 1677, mentre al pittore loverese Antonio Morone si deve il ciclo con Santi e beati francescani (1687) che costituiva l’arredo absidale fino agli anni ‘70 del ‘900, quando questa chiesa venne dismessa, a favore di una nuova cappella costruita su via Martinoli, di fronte all’Ospedale. Sulla controfacciata si trovava anche la tela con la Madonna col Bambino e i SS. Chiara, Francesco d’Assisi, Martino, Bernardino da Siena e Gerolamo con il committente già pala della Chiesa di S. Martino e opera di Francesco Chitò da Martinengo (1582), in passato attribuita anche ad Alessandro Bonvicino detto il Moretto.
I recenti interventi di restauro, finanziati dall’Amministrazione comunale e terminati nel mese di settembre, hanno riportato la Chiesa agli splendori di un tempo.
Foto di copertina: Fondazione “D. Oprandi”