Abbazia Olivetana Benedettina Santi Nicola e Paolo VI
Sicuramente il complesso religioso più conosciuto della Franciacorta.
La sua fondazione risale al 1090 per opera dei Benedettini Cluniacensi e, infatti, fa parte dell’itinerario cluniacense europeo.
Passato agli Olivetani nel 1446 venne ricostruito tra il 1450 e il 1534 quando divenne Abbazia d’impronta rinascimentale. Alla sua trasformazione contribuirono i più importanti pittori bresciani dell’epoca quale il Gambara, il Romanino, il Moretto, il Marone e il Cossali. Le leggi napoleoniche lo soppressero nel 1797, ma nel 1969 per volere del papa bresciano Paolo VI si avviò una grande opera di restaurato con il ritorno degli Olivetani.
La chiesa risale al 1480-90. L’interno, ad una navata, presenta una ricca decorazione settecentesca. Ospita un’importante tela del Moretto del 1545 e bellissimi lavori di intarsio ligneo negli stalli del coro, opera del 1480 di Cristoforo Rocchi. Tra gli affreschi di maggior importanza, la Crocifissione sulla parete di fondo del refettorio, della scuola del Foppa e l’anfiteatro affrescato dal Gambara (XVI sec.). Gli affreschi del Romanino, infine, si trovano nel refettorio della foresteria.
I chiostri sono tre di varia ampiezza e stile, quello piccolo, il più antico, nella sua semplicità quasi rustica, è della prima metà del XV secolo con elementi goticheggianti. Il chiostro grande (1480-90) ha un portico e loggiato con decorazioni in maiolica. Quello detto della Cisterna è di epoca tardo rinascimentale.
Luogo particolarmente caro a Papa Paolo VI, nel febbraio 2019 gli è stata ufficialmente intitolata.