Romanesque Complex of Sant’Alessandro in Canzanica


Costruita, secondo quanto attestato dalle strutture murarie, anteriormente al sec. XI, la chiesa di S. Alessandro rivestì senza dubbio una posizione di rilievo in quel circuito di cappelle facenti riferimento all’antica pieve di Calepio.
Già tra il XII e il XIII sec. era dotata di beni, sebbene non sia possibile conoscere con precisione l’entità patrimoniale e le forme di amministrazione. La sua collocazione lascia intuire che servì originariamente entrambe le comunità di Adrara e Viadanica. Proprio nel periodo in cui cominciò ad affermarsi in modo più energico la rete di parrocchie ed entrò in forte crisi l’antico sistema pievano, il sacerdote Bonaventura, beneficiario di Canzanica, presenziava nel 1304 ad un sinodo diocesano, unico sacerdote della zona. Sempre nel corso del XIV sec. si ricordano le visite di eminenti personaggi ecclesiastici. Un documento datato 1474 descrive, eseguendo un ordine dell’episcopato bergamasco, proprietà e diritti di S. Alessandro. Nel XVI sec. lo scenario muta radicalmente: gradualmente la residenza del sacerdote si sposta verso il centro di Viadanica e a Canzanica rimane solo il curato. La chiesa manterrà comunque il titolo di beneficio fino a metà del XVII sec. quando questo verrà spostato alla chiesa di Viadanica. Il complesso di Canzanica, frutto di numerose trasformazioni succedutesi nel tempo, è composto dalla chiesa con gli annessi, dalla canonica e da alcuni nuclei rurali. Alla chiesa primitiva, di dimensioni inferiori all’attuale, venne affiancato, nell’XI sec., lo splendido campanile, sovralzato nel 1500. Nei secoli XI e XII la chiesa venne ampliata verso sud, prolungata verso est e sopralzata.
Le trasformazioni successive comportarono la costruzione del portico davanti alla chiesa e l’apertura di una cappella dedicata alla vergine sul lato meridionale. Ad est della chiesa si trova un antico cimitero. Le pareti della chiesa un tempo dovevano essere interamente coperte da affreschi databili tra il XIV e il XV sec. e narrare al popolo la grandezza e la bellezza di Dio. Nell’atrio d’ingresso si ammira un affresco con la Crocifissione e Santi. Sulle pareti interne si trovano tre affreschi relativamente ben conservati, aventi come tema la Madonna con il Bambino. Nell’ampio catino absidale è rappresentato il Cristo Pantocratore benedicente circondato dall’aquila, simbolo di S. Giovanni e dall’angelo, simbolo di S. Marco.

Iniziativa realizzata nell’ambito del bando Wonderfood & Wine di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia per la promozione di Sapore inLOMBARDIA

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