Traversa fluviale e diga
Nella pianura solcata dalle acque del fiume Oglio l’acqua ha rappresentato fin dal XI sec. uno strumento di potere, una ricchezza per l’agricoltura, un fornitore di energia, un mezzo per muovere facilmente le merci. Ciò ha portato a forti contrasti tra le comunità, in lotta per affermarsi sui vicini, e ha visto lo scoppio di molti scontri, estesi o locali, per il controllo del fiume. Dal XiX sec. i contrasti si sono spostati sul piano giuridico, perché le derivazioni più a valle dovevano difendersi da quelle a monte che, a secondo dei fabbisogni, talvolta prosciugavano anche l’alveo. Non solo, anche coloro che avevano mulini o magli volevano usare l’acqua senza tener conto degli altrui bisogni.
Negli anni 1930/1937 il Ministero decise di porre fine a queste liti e di assegnare concessioni ben definite a tutte le derivazioni esistenti. Prima però ha stabilito la portata naturale che il fiume poteva fornire e poi ha stabilito che l’acqua disponibile doveva essere ripartita proporzionalmente tra i concessionari; di conseguenza è stato istituito il Consorzio dell’Oglio.
Esso svolge con la regolazione anche un’importante attività di protezione civile. La rete di rilevamento del Consorzio misura i dati di pioggia e di livello del lago e del fiume, costantemente li trasmette e li pubblica sul sito www.laghi.net
Vari progetti si svolgono nei pressi della diga come per esempio il progetto SILURO, una campagna di pesca del pesce siluro per ridurne la presenza nel fiume, molto dannosa per le altre specie data la sua voracità. In questo modo si tende a migliorare l’equilibrio della comunità ittica e la qualità del fiume.